domenica 6 febbraio 2011

06.02.11 Regalo acido lattico in eccesso

massaggio Se guardo il tempo impiegato oggi, quasi tre ore e trenta, e i km percorsi, 50 capisco che la media è stata alquanto bassa e allora perchè le gambe mi fanno un male boia? Ma andiamo con ordine. Ore 8,15 arriva SMS da Ale, sono giù e mi sto cambiando, arrivo rispondo, mi cambio scendo e mentre scambiamo quattro chiacchere ecco arrivare il resto del gruppo. Sono in quattro: Giuseppe che ci farà da guida, Mauro, Marco e Salvatore. 8, 35 si parte, fa freddo, 1 grado circa ma confidiamo che tra poco il sole scaldi l’aria. Sono preoccupato perchè sullo stesso percorso due settimane prima sono andato in crisi e penso già alle numerose salite da affrontare  che non sono lunghe ma toste e a breve distanza le une dalle altre. Ci infiliamo in pineta e le mani cominciano a gelarsi e neanche le prime salite riescono a scaldarmi. In compenso la gamba gira meglio dell’altra volta. (o forse andiamo più piano?). Ad un certo punto a Salvatore si rompe la catena ma Giuseppe in pochissimo tempo riesce a sistemarla. Mentre aspettiamo la riparazione la circolazione delle dita riprende a girare provocandomi dei forti dolori tipo scosse o punture alle falangi. Ahia! Adesso però si sono scaldate. Si riparte, il bosco è abbastanza asciutto e ogni volta che ci si avvicina ad una discesa Ale si trasforma in un missile regalandoci anche dei salti. Per fortuna diceva di trattenersi un po’ dopo l’ultima caduta. Dopo un paio d’ore Salvatore comincia ad andare in crisi per mancanza di allenamento, mi rivedo in lui. Rimaniamo comunque uniti aspettandoci sempre. Per fortuna questo tira e molla mi consente di rifiatare spesso. Oggi c’era tanta gente in pineta, bikers, podisti, camminatori e anche tanti cavalli a passeggio. Un traffico! Usciamo dal bosco e ci dirigiamo verso casa, per la gioia di Salvatore, arrivati a Cislago Mauro propone di allungare il giro nei boschi attorno al paese, le gambe bruciano  ma che posso fare? Andiamo. Salvatore invece prosegue verso casa. Entriamo nel bosco e troviamo il terreno molto molle che riempie la bici di fango per non parlare poi delle difficoltà per tenerla in piedi. Mi è servito comunque per fare esperienza anche se dopo un dritto dove la bici non voleva girare e ho quasi conosciuto da vicino un albero bello grosso  ho rallentato leggermente l’andatura. Usciamo finalmente sull’asfalto che ci porterà a casa! Mauro e Marco deviano e noi tre superstiti a casa con Giuseppe a tirare il treno. In definitiva altro fieno da mettere in cascina e tanto mal di gambe da far passare perchè martedi devo uscire a correre a piedi. Erano anni che non stavo così tanto in sella e le gambe me lo stanno ricordando!

Mario