Domenica mattina dopo aver partecipato alla frazione in mtb al duathlon del Brinzio ho cominciato a scattare foto ai concorrenti che giungevano al traguardo. Mammano che il tempo passava le bici appese alla rastrelliera diminuivano sempre più di numero finché non ne è rimasta una sola. Io la guardavo, e più la guardavo mi riempivo di malinconia ma non capivo il perché. Ho così deciso di raccogliere quell’emozione in una foto. Tornato a casa ho appreso la notizia che Marco Comerio, giovanissimo biker non era più tra noi. Ho ripensato così alla foto che avevo scattato poche ore prima e ho capito cosa mi dava inquietudine. Come un animale fedele la bici di Marco attendeva con pazienza e speranza la sua venuta. Io non conoscevo di persona Marco ma al pari dei miei compagni del gruppo MTB Evaloon mi ero lasciato coinvolgere dalla sua struggente storia. Spero che ora lui sia sereno ovunque si trovi.
Di seguito l’articolo apparso sulla “La provincia di Varese”. <<QUI>> il link all’articolo con le foto del funerale.
FAGNANO OLONA Rose gialle e un casco da bici poggiato sulla bara di legno. Tutt'intorno i genitori, i parenti, gli amici, i volontari della Protezione civile, i compagni del gruppo sportivo Skorpioni Mtb, numerosi concittadini di tutte le età e i rappresentanti dell'amministrazione comunale. Tutti hanno voluto dare l'ultimo saluto a Marco Comerio, «il nostro angelo ed eroe che ricorderemo sempre in sella alla sua bici e con il sorriso sulle labbra», come ha letto uno dei suoi migliori amici al termine della cerimonia religiosa.
A soli 22 anni Marco se ne è andato a causa di un tumore maligno. «Ha finito il suo calvario che è stato lungo e doloroso per lui e per le persone che gli sono state vicino, soprattutto i genitori che l'hanno accompagnato passo dopo passo con amore e dedizione», ha affermato don Armando Colombo durante l'omelia del funerale nella chiesa di Santa Maria Assunta, in frazione Fornaci. Marco era un ragazzo «positivo, pieno di vita - ha proseguito il sacerdote - quando andavo a trovarlo nonostante la sua malattia, contro cui ha lottato fino alla fine con tenacia e fortezza di spirito, non rassegnandosi a quel male e non piangendosi addosso, mi parlava dei suoi progetti, degli studi, della passione per la bici, della voglia di tornare a essere attivo nella Protezione civile».
Scusa Marco se mi sono intromesso.
Mario
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